Esercito Romano

L'esercito romano fu l'insieme delle forze militari terrestri e di mare che servirono Roma antica, nella serie di campagne militari che caratterizzarono la sua espansione, dall'epoca dei sette re, alla Repubblica romana, all'epoca imperiale e fino al definitivo declino.

L'esercito era composto, a seconda dell'epoca storica analizzata, da varie componenti: le legioni di cittadini romani, gli alleati o le truppe ausiliarie, la flotta ravennate, di Miseno oltre a quelle fluviali e le guarnigioni di Roma (guardia pretoriana, coorti urbane e corpo dei vigili).

Nel corso di una lunghissima storia, che ne ha fatto "l'istituzione militare più efficace e più longeva che si conosca nella storia umana", l'esercito romano ha conosciuto una continua evoluzione strutturale che, nel tempo, ne ha profondamente modificato l'organizzazione militare e la stessa costituzione.

Dalle sue origini di Roma, intorno all'VIII secolo a.C., fino alla dissoluzione finale, nel 476 d.C., con il disfacimento dell'impero d'Occidente, l'organizzazione delle forze armate di Roma subì sostanziali trasformazioni. Al più alto livello della struttura, le forze erano divise in esercito terrestre e marina militare romana, sebbene questa distinzione fosse più labile di quanto si possa riscontrare nella moderna dottrina militare.

All'interno dei massimi livelli di entrambe le branche, le trasformazioni strutturali occorsero sia in conseguenza di effettive riforme militari, sia per l'emergere di naturali evoluzioni strutturali. Dell'organizzazione militare romana, Flavio Giuseppe ci dice:

« [...] riguardo alla loro organizzazione militare, essi hanno questo grande impero come premio del loro valore, non come dono della fortuna. Non è infatti la guerra che li inizia alle armi e neppure solo nel momento dei bisogno che essi la conducono [...], al contrario vivono quasi fossero nati con le armi in mano, poiché non interrompono mai l'addestramento, né stanno ad attendere di essere attaccati. Le loro manovre si svolgono con un impegno pari ad un vero combattimento, tanto che ogni giorno tutti i soldati si esercitano con il massimo dell'ardore, come se fossero in guerra costantemente. Per questi motivi essi affrontano le battaglie con la massima calma; nessun panico li fa uscire dai ranghi, nessuna paura li vince, nessuna fatica li affligge, portandoli così, sempre, ad una vittoria sicura contro i nemici [...]. Non si sbaglierebbe chi chiamasse le loro manovre, battaglie senza spargimento di sangue e le loro battaglie esercitazioni sanguinarie. »