Risorgimento

Con Risorgimento la storiografia si riferisce al periodo della storia d'Italia durante il quale la penisola italiana conseguì la propria unità nazionale, riunendo in un solo Stato – ilRegno d'Italia – gli stati preunitari italiani.

Per indicare questo processo storico si usa anche la locuzione "unità d'Italia".

Il termine, che designa anche il movimento culturale, politico e sociale che promosse l'unificazione, richiama gli ideali romantici, nazionalisti e patriottici di una rinascita italiana attraverso il raggiungimento di un'identità unitaria che, pur affondando le sue radici antiche nel periodo romano, aveva subito un brusco arresto a partire dalla seconda metà del VI secolo a seguito dell'invasione longobarda.Sebbene non vi sia consenso unanime tra gli storici, la maggior parte di essi tende a stabilire l'inizio del Risorgimento, come movimento, subito dopo la fine del dominio Napoleonico e il Congresso di Vienna nel 1815, e il suo compimento fondamentale con l'annessione delloStato Pontificio e lo spostamento della capitale a Roma nel febbraio 1871.

Tuttavia, gran parte della storiografia italiana ha esteso il compimento del processo di unità nazionale sino agli inizi del XX secolo, con l'annessione delle cosiddette terre irredente, a seguito della prima guerra mondiale, creando quindi il concetto di quarta guerra di indipendenza. Anche la Resistenza italiana (1943-1945) è stata talvolta ricollegata idealmente al Risorgimento.

La definizione dei limiti cronologici del Risorgimento risente evidentemente dell'interpretazione storiografica riguardo a tale periodo e perciò non esiste accordo unanime fra gli storici sulla sua determinazione temporale, formale ed ideale.

Esiste inoltre un collegamento tra un "Risorgimento letterario" e uno politico: fin dalla fine del XVIII secolo si scrisse di Risorgimento italiano in senso esclusivamente culturale.

La prima estensione dell'ideale letterario a fatto politico e sociale della rinascita dell'Italia si ebbe con Vittorio Alfieri (1749-1803), non a caso definito da Walter Maturi il «primo intellettuale uomo libero del Risorgimento», vero e proprio storico dell'età risorgimentale, che diede inizio a quel filone letterario e politico risorgimentale che si sviluppò nei primi decenni del XIX secolo.

Come fenomeno politico, il Risorgimento viene compreso da taluni storici fra il proclama di Rimini (1815) e la breccia di Porta Pia da parte dell'esercito italiano (20 settembre1870), da altri, fra i primi moti costituzionali del 1820-1821 e la proclamazione del Regno d'Italia (1861) o il termine della terza guerra d'indipendenza (1866).

Altri ancora, in senso lato, vedono la sua nascita fra l'età riformista della seconda metà del XVIII secolo e l'età napoleonica (1796-1815), a partire dalla prima campagna d'Italia.

La sua conclusione, parimenti, viene talvolta estesa, come detto, fino al riscatto delle terre irredente dell'Italia nord-orientale (Trentino e Venezia Giulia) a seguito della prima guerra mondiale. Infine, le forze politiche che diedero vita alla Costituzione della Repubblica Italiana ed una parte della storiografia hanno individuato nella Resistenzaall'occupazione nazi-fascista, tra il 1943 ed il 1945, un "secondo" Risorgimento.