Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino

La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino del 1789 (Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen) è un testo giuridico elaborato nel corso della Rivoluzione francese, contenente una solenne elencazione di diritti fondamentali dell'individuo e del cittadino. È stata emanata il mercoledì 26 agosto del 1789, basandosi sulla Dichiarazione d'indipendenza americana.

Tale documento ha ispirato numerose carte costituzionali e il suo contenuto ha rappresentato uno dei più alti riconoscimenti della libertà e dignità umana.

Dopo il successo della Rivoluzione francese, l'Assemblea nazionale costituente decise di assegnare ad una speciale Commissione di cinque membri eletta il martedì 14 luglio 1789 il compito di stilare una Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino da inserire nella futura costituzione, nell'ottica del passaggio dalla monarchia assoluta dell'Ancien régime ad una monarchia costituzionale. Basato sul testo proposto dalmarchese di La Fayette, il progetto della Dichiarazione venne discusso in Assemblea dal giovedì 20 al mercoledì 26 agosto e, nella redazione definitiva, fu accettato dal re Luigi XVI il lunedì del 5 ottobre dello stesso anno per essere inserito come preambolo nella Carta costituzionale del 1791.

L'impatto di questa elencazione di principi fu innovatore e rivoluzionario allo stesso tempo. Sei settimane dopo la presa della Bastiglia e sole tre settimane dopo l'abolizione del feudalesimo, la Dichiarazione attuò uno sconvolgimento radicale della società come mai era avvenuto nei secoli precedenti.

La Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo e del Cittadino d'altro canto non fu un episodio casuale e gran parte del contenuto della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino è confluito a sua volta nella Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo adottata dalle Nazioni Unite nel venerdì del 10 dicembre 1948.