Neoclassicismo

Neoclassicismo è il nome dato ad una tendenza culturale sviluppatasi in Europa tra il XVIII ed il XIX secolo. Il neoclassicismo fu variamente caratterizzato ma ben riconoscibile nelle varie arti, nellaletteratura, in campo teatrale, musicale e nell'architettura e arti visive.

Il neoclassicismo nacque come reazione al tardo barocco e al Rococò; come dice il termine esso fu caratterizzato da uno sviluppato interesse per l'arte antica, in particolar modo verso quella greco-romana. Fondamentale fu il contributo dell'archeologo, storico dell'arte Johann Joachim Winckelmanne del pittore e storico dell'arte Anton Raphael Mengs. Inoltre, grande influenza nello sviluppo dello stile Neoclassico ebbero gli scavi di Pompei, avviati intorno al 1740 da Carlo di Borbone, re di Napoli, che ispirarono tra gli altri Luigi Vanvitelli.

Nell'architettura e le arti visive, il primo movimento in cui si individua un'aspirazione neoclassica è quello dello stile Neo-attico che fu distinto dall'archeologo e storico dell'arte Friedrich Hauser nel 1889 nella sua pubblicazione "La scultura Neoattica" ("Die Neuattische reliefs"). Hauser conia il termine "Neo-attico" per identificare una reazione contro le stravaganze barocche dell'arte ellenistica.

Un'importanza sempre maggiore in questi anni viene assunta dal problema urbanistico, in relazione alla crescita delle città. Anche l'architettura degli edifici di Napoli rifletté ampiamente l'influenza esercitata dalle scoperte archeologiche. L'esempio più conosciuto a tal proposito è laBasilica di San Francesco di Paola, considerata l'esempio italiano più importante di chiesa neoclassica[1]. Ogni "neo-classicismo" seleziona determinati modelli all'interno di una gamma di possibili "classici" e ignora tutti gli altri. Tra i Neoclassici del 1765-1830, in particolare gli scultori si rivolgevano a un ideale fidiaco, anche se in realtà le opere prodotte si avvicinano di più alle copie romane della scultura ellenistica, ignorando la scultura greca arcaica.

Anche le antiche pitture greche erano perdute, ma l'immaginazione dei neoclassicisti settecenteschi la riportò in vita sia attraverso l'esempio della generazione di Raffaello ispiratasi alle grottesche affrescate nella Domus Aurea di Nerone, sia con la riscoperta di Nicolas Poussin ed i contemporanei scavi di Pompei.

Il Neoclassicismo si diffuse in Francia grazie alla generazione di artisti che si recavano in Italia (a Napoli per esempio c'erano gli scavi diPompei, molto apprezzata fu anche Ercolano) per studiare dal vero i reperti antichi, ma soprattutto fu influenzato dagli scritti di Johann Joachim Winckelmann.

Una seconda ondata neoclassica, più severa e contenuta, è associata all'apice dell'impero di Napoleone, che in particolare in Francia si manifestò con lo stile "Luigi XVI", prima, e con lo stile "Impero", poi.

L'apice della pittura neoclassica è rappresentato da Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres; Joseph-Marie Vien, maestro di Jacques-Louis David, è considerato dai suoi contemporanei come il «padre del neoclassicismo francese», ancora quello del Vien è un neoclassicismo timido; nell'ambito della scultura si ricordano invece Antonio Canova, Luigi Acquisti e Bertel Thorvaldsen.