Franz Schubert

Franz Peter Schubert (Vienna, 31 gennaio 1797 – Vienna, 19 novembre 1828) è stato un compositore e pianista austriaco di musica classico-romantica.

Nell'aprile del 1810 compose la Fantasia in sol maggiore per pianoforte a quattro mani D 1, un genere del quale Schubert sarebbe diventato «il compositore più fecondo e anche il più insigne». Appartengono a questo genere la Fantasia D 2e, del 1811, e la D 48, del 1813. La prima è interessante perché dimostra che Schubert aveva imparato il contrappunto senza dover aspettare le lezioni di Salieri, iniziate solo il 18 giugno 1812, mentre la seconda prende a modello l'andantino della Fantasia in do minore K 475 di Mozart. A dispetto della sua immaturità, la Fantasia D 48 sarà ripresa direttamente nella Wanderer-Fantasie e nella «superba» Fantasia in fa minore del 1828.

Quello del quartetto d'archi era l'esercizio preferito da Schubert e dai suoi compagni, oltre che dalla sua famiglia. Sono pervenuti tre quartetti composti nel 1812: il primo (D 18), è mal riuscito e immaturo, il secondo (D 32), in do maggiore, manca di un vero e proprio sviluppo, mentre il terzo (D 36) è un'imitazione del quartetto op. 76 n. 2 di Haydn, a parte la diversa tonalità e la mancanza del continuo ricorrere del tema principale, come avviene in Haydn.

Diversamente vanno le cose nel quarto quartetto che ci è pervenuto (D 46), iniziato il 3 marzo 1813 e terminato in quattro giorni. Il primo movimento ricorda il quartetto K 465 di Mozart, il secondo è nello stile di Haydn e il terzo «sventola fin troppo chiaramente la bandiera diBeethoven», ma il Finale, dove Schubert si dimentica dei suoi modelli, è un piccolo capolavoro. Il Quartetto per archi n. 6 in re maggiore D 74, scritto tra il 22 agosto e il 3 settembre 1813, presenta molti riferimenti a Mozart: nel primo movimento, ai quartetti K 575 e Hoffmeister, e all'ouverture del Flauto magico, nel secondo, all'Andante della Sinfonia-Praga. Il motivo di questo insistito ritorno a Mozart, un maestro del passato, è dovuto all'influsso di Salieri, suo nuovo insegnante al Convitto.

Per l'addio al Convitto Schubert compose la sua prima sinfonia (D 82), dedicata al direttore Innozenz Lang ed eseguita il 28 ottobre 1813. Anche quest'opera è scritta nello spirito mozartiano, o anche di Haydn, per quanto il primo tema ricordi l'ouverture del Prometeo e il Minuetto riporti allo scherzo della Seconda sinfonia di Beethoven. In essa «tutto è superficiale, musicale e festoso», come ci si aspetta da «un giovane ricco di doti misteriose, ma intimamente sano».

Il 23 settembre, per la festa del padre, fu eseguita una cantata per due tenori, un basso e una chitarra. Sempre al medesimo anno appartengono alcuni Canoni, composti prevalentemente su testi di Friedrich Schiller. Da segnalare anche tre Kyrie e molti Lieder, tra cui spiccano Thecla e Der Taucher. Alcune canzoni musicarono invece scrittimetastasiani, mentre a suggello di un anno di intensa creatività compose anche cinque minuetti con trio per orchestra.

Nel 1814 intraprese l'attività di maestro di scuola, continuando a coltivare la produzione musicale: a quel periodo risalgono quattro singspiel, la Seconda e la Terza sinfonia, e quattordici lieder, tra cui Gretchen am Spinnrade (Margherita all'arcolaio).

Nello stesso anno compose una Messa per le celebrazioni del centenario della parrocchia natale di Lichtenthal. Fu in questo contesto che conobbe i Grob, commercianti in seta. La figlia Therese, dotata di una voce capace di notevoli modulazioni, eseguì la parte del soprano. Incominciò una relazione tra i due, ma la prospettiva matrimoniale naufragò a causa delle ristrettezze economiche in cui versava Schubert. Therese sposò il 21 novembre 1820 il panettiere Johann Bergmann, che versava in condizioni decisamente più agiate.

Spartito dell'ottetto in fa maggiore D 803

Dopo aver vissuto qualche tempo con l'amico Franz von Schober, Schubert divenne maestro di musica a Zelis, incarico presto abbandonato. Grazie agli aiuti di una ristretta cerchia di amici, come Johann Michael Vogl e Johann Mayrhofer, ed intellettuali estimatori delle sue opere, il musicista riuscì nonostante le ristrettezze economiche a vivere senza impiego stabile e a continuare a comporre.

Ai primi anni venti risalgono i primi lavori teatrali, come Die Zwillingbrüder (I gemelli), rappresentato nel 1820. In seguito a una donazione ricevuta nel 1826 dalla Società degli amici della musica, la produzione artistica si intensificò e Schubert completò il ciclo liederistico Die Winterreise (Viaggio d'inverno, 1827). Compose circa seicento capolavori tra cui i quattordici lieder denominati Schwanengesang (Il canto del cigno, 1828), il ciclo liederistico chiamato Die schöne Müllerin, la sinfonia Grande, in do maggiore (1828), il quintetto per archi in do maggiore, le sonate per pianoforte e la Fantasia in fa minore per pianoforte a quattro mani.

Una grave malattia venerea, la sifilide, già manifestatasi nel 1822, aveva da tempo minato il fisico del musicista, che non riuscì a resistere ad un attacco di febbre tifoide, contratta ad Eisenstadt durante una visita alla tomba di Franz Joseph Haydn. Morì il 19 novembre 1828 a nemmeno 32 anni.