Secretum

Il Secretum o De secreto conflictu curarum mearum ("Riguardo al segreto conflitto delle mie angosce" è il titolo originale che tuttavia non viene attribuito dall'autore bensì viene tratto dalla frase finale dell'opera) è un'opera in prosa latina composta da Francesco Petrarca.

Il Secretum può essere definito dunque come una sorta di "diario segreto", un diario intimo dove l'autore può esprimere apertamente, senza autodifese, il suo tormento interiore, l'inquietudine che logora la sua anima, i conflitti mai sopiti originati dal vizio dell'accidia che consiste nel conoscere il bene, nel sapere qual è la strada maestra ma senza aver la forza, la volontà e il coraggio di intraprenderla.

Petrarca modellò il dialogo platonico alla sua opera di cui aveva notizie non dal testo originale in greco ma da quello latino di Cicerone: questo nuovo modo di scrivere avrà molta fortuna nel periodo umanistico-rinascimentale. Protagonisti di questo dialogo sono Petrarca e sant'Agostino al cospetto di una donna, la Verità, che per tutto il tempo rimane in silenzio.

Petrarca non avrebbe potuto scegliere un interlocutore se non Agostino che aveva narrato nelle confessioni il suo impetuoso cammino verso la conversione che presupponeva un distacco totale dalle passioni terrene.

Petrarca conosceva le Confessioni grazie alla copia che un suo caro amico, il monaco agostiniano Dionigi di Borgo San Sepolcro, gli aveva donato nel 1333. Tuttavia questa non è l'unica opera che ispira la stesura del Secretum: De consolatione philosophiae ("Il conforto della filosofia") di Severino Boezio e De tranquillitate animi ("La tranquillità dell'animo") di Seneca giocano un ruolo importante